foto antica Castello di Pratelli

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il Castello di Pratelli
passato ...

L’antica dimora sorge a soli 25 Km. da Firenze, su una collina ornata di ulivi e cipressi, tra San Vito e Poggio alla Croce. Il panorama che potrete ammirare è particolarmente suggestivo. La quiete che oggi vi si gode mai farebbe immaginare le atroci battaglie che si svolsero intorno a queste pietre …
Il Comune di Incisa in Val d’Arno si trova a sud-est di Firenze e si estende sulla riva sinistra del fiume Arno, tra le propaggini del Chianti ed i monti del Pratomagno. L’erosione del fiume, avvenuta sino dalla preistoria, sarebbe da porsi in relazione con l’origine del toponimo Incisa (ad saxa incisa), anche se leggenda vuole che il varco sia stato costruito da Annibale nella sua discesa verso il sud d’Italia.
Le origini dell’insediamento risalgono all’epoca degli Etruschi, ma l’importanza della cittadella cresce considerevolmente in epoca romana in ragione della vicinanza ad importanti vie di comunicazione.
In epoca medioevale il paese acquista ulteriore prestigio rappresentando un punto strategico di avvistamento lungo tutta la valle dell’Arno Superiore. In questo periodo vengono restaurate e fortificate molte delle antiche torri di avvistamento già presenti sul luogo, per lo più di origine longobarda (c.d. gardinghi), e tra queste anche la torre di Pratelli.
La Diocesi di Fiesole acquisisce in quegli anni il pieno controllo sul territorio incisano e così la maggior parte dei possedimenti fondiari situati in quest’area gradualmente perviene – attraverso vendite e donazioni – alle congregazioni religiose delle abbazie di Monte Scalari, di Coltibuono e di Passignano. La torre di Pratelli si viene così a trovare nei territori della vicina Badia di Monte Scalari.
Nel XIV secolo, con la vittoria nella vicina Firenze dei Guelfi Neri e la conseguente fuoriuscita dei Guelfi Bianchi, Incisa si trova coinvolta suo malgrado in violente battaglie e la torre di Pratelli viene semi distrutta.
Il 18 settembre 1312 Incisa viene usata come roccaforte per sbarrare il cammino verso Firenze delle truppe dell’imperatore Arrigo VII, appoggiate dai Bianchi, le quali, per riuscire nella conquista della città, si vedono costrette ad una manovra di aggiramento del presidio che le porta a saccheggiare e distruggere ancora una volta la torre di Pratelli.
Giovanni Villani, vissuto a Firenze tra il 1280 ed il 1348, ci ha lasciato una Cronaca accurata degli avvenimenti. Nel libro decimo capitolo XLVI Egli scrive:

“Come i Fiorentini furono quasi sconfitti al castello de l’Ancisa da lo ‘mperadore …”

La torre di Pratelli viene successivamente ristrutturata ed ampliata per essere trasformata in una vera e propria villa signorile. Il complesso rimane di proprietà dei monaci della Badia di Monte Scalari sino alla soppressione della comunità avvenuta nel 1776. Nel XIX secolo la villa di Pratelli appartiene ad un grande proprietario terriero del luogo, Pier Giannozzo Mozzi, fino a quando verso la fine dell’ottocento la tenuta viene acquistata dai conti Grottanelli, il cui stemma, un leone rampante, sormonta ancora il portone d’ingresso.
I successivi proprietari agli inizi del secolo ristrutturano la torre e l’annessa villa aggiungendo nuovi corpi di fabbrica e conferendole l’attuale aspetto neogotico.

... presente ...

Il complesso oggi si sviluppa intorno alla piccola corte centrale, sulla quale si affacciano la torre medievale, la residenza padronale ed un’ala destinata ai locali di servizio. Le coloniche che un tempo costituivano il borgo rurale, con stalle, fienili, porcilaie, falegnameria, officina ed abitazioni sono state ristrutturate, ricavandone appartamenti per uso agrituristico. Nel vecchio frantoio è stata ricavata una suggestiva cucina a vista ed un’ampia sala dotata di sistemi multimediali. Anche l’antica torre è utilizzata nell’ambito dell’attività agrituristica, per chi vuole provare l’emozione di sentirsi castellano.

... futuro

L’evoluzione umana ci ha portato oggi ad avere una tale capacità tecnologica, da essere in grado di modificare radicalmente un ecosistema in pochissimo tempo, laddove la natura impiega normalmente secoli o millenni. Ogni nostra scelta, anche la più insignificante, ha una conseguenza diretta sul nostro ambiente e sugli esseri che lo abitano. Ognuno di noi ha una grande responsabilità … dopotutto un oceano è fatto di tante piccole gocce!
A Pratelli vogliamo immaginare che la nostra collina continuerà ad essere un luogo in cui poter vivere in armonia con la natura. La scelta dell’agricoltura biologica, la coltivazione di specie autoctone, la lavorazione minima dei terreni, il rispetto della stagionalità vanno in quella direzione: lasceremo un mondo migliore di quello che abbiamo trovato.

disegno Castello di Pratelli

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